Chiara, una giovane lettrice del Blog, dall’animo sensibile e delicato, che vive in Sicilia scriveva un anno fa circa: “Buongiorno dottoressa le scrivo per chiederle aiuto…. ieri ho avuto il più brutto attacco che si possa avere, un’ora e mezza a lottare contro il mostro! Nulla è servito a niente!! I sintomi sono rimasti tutti lì e mi hanno tormentata !!! Mi ritrovo a non capire più dov’ero!!! Non riconosco l’ambiente che mi circonda ed è subito panico!!!! ”
Rispondo così.
Forza Chiara, hai vissuto un momento molto intenso e difficile da gestire, che ti ha lasciata stordita e spaventata.
Forse non ti sei accorta che, pur essendo fisicamente in quel luogo dove ti trovavi, di fatto non eri veramente lì, presente e attenta, ma permanevi nella dimensione mentale.
Pensavi, pensavi, pensavi e…. incominciavi a “non sentire” più, a non esserci più con i tuoi sensi.
Sei caduta in un temporaneo e breve momento di depersonalizzazione, di sensazione di vuoto che ha portato con sé alcuni sentimenti di distacco e di estraneità da te stessa.
Ti sei sentita smarrita, perché avevi perso il contatto, il ponte tra la realtà vera, esterna a te stessa e la realtà mentale, interna a te.
Quando i pensieri astratti prevalgono all’interno della dimensione mentale, lasciano il campo libero all’energia vitale nel corpo, che non essendo impegnata e consumata attivamente dai sensi fisici, quali la vista, il tatto, l’olfatto, il gusto, l’udito diventa eccedente, selvaggia, disordinata e come un torrente in piena, incomincia a muoversi, dove vuole.
In quei momenti, che sono un apice dei sintomi di un intenso attacco di panico, accompagnato da sensazioni di momentanea derealizzazione e depersonalizzazione, ti separi dalla parte reale della vita e da te stessa.
Ti senti perdere nel nulla, nel vuoto senza confini e senza punti di riferimento, stabili e solidi.
Anche se sembra terribile come vissuto, è soltanto una sensazione, che poi passa, appena ti “materializzi” nello spazio.
Ti insegna, cara Chiara a rimanere con i cinque sensi bene attivi e accesi, soprattutto quando ti trovi fuori casa oppure in compagnia di qualche persona.
Senza i cinque sensi fisici, il mondo non appare più, il senso dell’esistere scompare.
Non ritirarti a pensare, ma tira fuori gli artigli, con cui ti aggrappi più fortemente alla realtà fisica della vita e al senso di presenza, di IO SONO.
Rimani abbracciata, stretta stretta, al senso di esistere, alla consapevolezza di te stessa.
Abbandona il mondo mentale, freddo e vuoto, e occupati del mondo fisico esterno a te: tocca un oggetto intensamente, annusa qualcosa di forte (un profumo che hai nella borsetta), batti i piedi per sentire il tuo corpo, occupati con più interesse di quello che sta dicendo la persona che sta parlando, davanti a te.
Importante è che TU RIMANGA ACCANTO A TE STESSA, che non ti abbandoni tu per prima, che non giudichi , che non scappi da quella parte di te, che ha avuto paura, la medesima sensazione di paura che hai già provato anticamente, anche se ora non la ricordi più.
Una volta a casa, prenditi cura di te, fai subito una bella doccia calda, lavati i capelli ( anche se sono già puliti), bevi molti bicchieri di acqua, assapora lentamente una tisana di melissa, mettiti rilassata a letto oppure sdraiati sul divano, al caldo e nel silenzio, se serve stringi al tuo cuore un vecchio e amato peluche oppure il cuscino, ascolta il tuo respiro, senza volerlo modificare, rivolgi lo sguardo interiore all’Assoluto, all’Infinito Eterno, alla parte più elevata di te.
Prenditi il tempo e lo spazio di cui hai bisogno.
Abbi fiducia nel filo invisibile che collega tutti i momenti passati della tua vita, perché è un bellissimo filo d’amore!
Oggi Chiara sta molto meglio, ha fatto grandi passi nel percorso di conoscenza e di vittoria sugli attacchi di panico e insieme a Manuela, Sabrina, Ombry, Elisa, Giulia, Mariposa, Rosa, Paola, Alessandra, Raffaella, Lucia, Senso 78, Michele, Anna Lisa partecipa alla vita quotidiana del Giardino Blog condividendo i momenti belli e i momenti di preoccupazione, la propria storia e la propria lotta con gli attacchi di panico e con l’ansia.
Insieme alle persone che ci rispettano, che ci comprendono e ci accettano pienamente, perché hanno vissuto le medesime sensazioni ed esperienze, possiamo ritrovare la fiducia in noi stessi e ricominciare a lasciarci andare al flusso della vita, possiamo sentire che qualcuno si prende cura di noi e ci vuole bene.
Come dice la nostra dolce Manuela: “Io procedo lottando sempre, ma procedo grazie alle vostre manine, che ovunque vado sento sempre strette !”
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Che cosa ti aiuta, quando vivi la sensazione di irrealtà, a ritornare a sentire che ci sei, che esisti, che sei reale?
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